OVERVIEW
Il Silverbowl, in programma la domenica pomeriggio, è l’ultima delle finali che si disputeranno a Vicenza nel weekend tra il 7 ed il 9 luglio.
La partita è una sorta di remake della finale disputatasi al Vigorelli di Milano due anni orsono, dove gli Hogs Reggio Emilia si aggiudicarono il titolo ai danni degli allora Blacks Rivoli: il 28-0 finale non lascia spazio ad interpretazioni. I Blacks non riuscirono a contenere la famigerata formazione Wing-T che negli anni ha fatto la fortuna degli emiliani, e offensivamente dovettero aspettare addirittura il terzo quarto di gioco per conquistare un primo down.
Come per la finale di Terza Divisione, anche il Silverbowl è un affare tra imbattute: gli Hogs Reggio Emilia hanno dominato per tutta la regular season, e l’unico impegno vero è arrivato in semifinale, dove hanno faticato non poco per avere ragione dei Warriors Bologna, altra squadra accreditata alla vigilia come una della papabili finaliste del Campionato.
I Blackbills sono rimasti a lungo lontani dai riflettori: le loro vittorie non sono quasi mai state nette e convincenti come quelle dei rivali emiliani, e arrivarti ai playoffs i piemontesi hanno fatto molta fatica nei quarti per avere ragione dei Vipers Modena. In semifinale, però, partendo da sfavoriti pur giocando in casa, i Blackbills hanno fornito contro i Mastini Verona una delle prove più convincenti dell’anno, affermandosi senza rischiare mai più tanto. L’infortunio occorso ad inizio secondo quarto al quarterback veneto Carminati può essere una “scusante” per l’andamento del match, ma non toglie nulla ai meriti dei piemontesi.
ABOUT THE BLACKBILLS
A due anni di distanza dalla finale del Vigorelli molte cose sono cambiate per i Blacks: i rivolesi hanno abbracciato la proposta di fusione con i Bills Cavallermaggiore, squadra negli ultimi anni ai vertici del campionato di Terza Divisione, ed il team creatosi non ha avuto bisogno di molto tempo per amalgamarsi a dovere: nel corso del campionato è sembrato che i punti di forza delle due squadre fossero come due pezzi di un puzzle perfettamente combacianti, e la sinergia ha dato vita ad una cavalcata impressionante che pochi tra gli addetti ai lavori avrebbero pronosticato ad inizio anno.
L’attacco è senza dubbio il punto di forza dei piemontesi: terzo assoluto del campionato in termini statistici, primo sui passaggi, settimo sulle corse. I Blackbills fanno male quando riescono ad innescare il loro gioco aereo, dove Matteo Zucco è il terminale preferito dal quarterback Elia Giachino, ma sono solidi anche nel running game: la coppia formata da Marwen Moumine e Willy Petrone associa esperienza, agilità e potenza. Il reparto è completo, e gli avversari di turno non hanno la possibilità di concentrare i loro sforzi su un solo aspetto del gioco: da questo punto di vista gli Hogs troveranno un avversario decisamente più ostico di quello affrontato due anni fa.
I Blackbills sono dotati di una difesa coriacea, anche se è inutile in questo caso snocciolare statistiche o basarsi sulla regular season: l’attacco degli Hogs è diverso da qualunque altro incontrato finora. Se i grigio-arancio riusciranno a contenere gli avversari lo scopriremo solo a Vicenza.
Quel che è certo è che in molti degli atleti a roster c’è voglia di rivincita, uno stimolo ulteriore per affrontare al meglio la finale.
ABOUT THE HOGS
Gli Hogs Reggio Emilia sono una delle realtà più consolidate dell’intero panorama nazionale. Da molti anni stabilmente ai vertici, gli emiliani decisero alla fine della stagione 2013 di abbandonare la Prima Divisione per dedicarsi completamente alla crescita dei giocatori italiani.
I risultati in Seconda Divisione parlano chiaro: semifinalisti nella stagione 2014, Campioni d’Italia nel 2015 (proprio a scapito dei Blacks Rivoli), semifinalisti nel 2016 e nuovamente al “grande ballo” quest anno.
La continuità di risultati è la cartina tornasole di una continuità di intenti: da molti anni ormai gli Hogs hanno sposato un certo tipo di filosofia offensiva e non lo abbandonano. Il sistema Wing – T , fatto di un backfield affollato di papabili portatori di palla con schemi disegnati per celare all’avversario l’effettivo runner ogni singolo gioco ha fatto la fortuna della franchigia, che negli anni ha affinato questa strategia portandola a livelli quasi di perfezione.
Anche quest anno finora non ci sono stati rivali in grado di contrastare gli Hogs: Reggio Emilia risulta il primo attacco per punti segnati, secondo assoluto per yards guadagnate e primo per distacco per yards corse.
Riccardo Buriani, Angelo De Cicco, Luca Callegati, Gianluca Fiorillo e lo stesso quarterback Marco Lazzaretti hanno corso in stagione regolare non meno di 30 volte a testa, e tutti con una media superiore a 5 yards per portata. Basta questo per far capire lo strapotere del running game degli Hogs, che ha segnato una media di 39 punti a partita. Andare in vantaggio per poter amministrare partita e cronometro, questo l’obiettivo ricorrente degli Hogs, e a Vicenza sarà lo stesso: gli amaranto cercheranno di mettere per primi punti sul tabellone, entrando così in quella “confort zone” da cui è pressoché impossibile schiodarli.
MATCHUP TO WATCH (HOGS BALL): HOGS RUNNING GAME VS BLACKBILLS FRONT SEVEN
La debacle degli allora Blacks Rivoli contro gli Hogs nel 2015 ha un unico, grande riscontro: la mancanza di soluzioni per tamponare la Wing – T degli emiliani. Ho avuto il piacere di commentare quella partita per il servizio streaming, e ricordo bene come i Blacks avessero avuto un approccio anche corretto alla partita, ma avessero perso man mano che il tempo passava la lucidità per contrastare le incursioni reggiane.
Dovendo fronteggiare la Wing – T il must principale per la difesa è che ognuno rispetti i propri compiti e resti, come si dice in gergo, “a casa”, senza abbandonare per nessun motivo la propria zona di competenza: le finte che gli Hogs fanno nel backfield servono infatti proprio ad attirare gli avversari in zone lontane dall’effettiva direzione del portatore di palla, per poi colpire come una lama nel burro quelle lasciate scoperte. Nel Silver Bowl 2015 i Blacks erano inizialmente riusciti a contenere gli Hogs, come lo 0-7 con cui si andò al riposo dimostra, ma nel secondo tempo, man mano che il cronometro diventava sempre più loro nemico, si lasciarono prendere dalla foga della rimonta, andando a forzare alcune giocate per creare turnovers: il risultato fu che gli Hogs misero a segno big play su big play e scapparono via con il titolo.
Sono certo che i Blackbills quest anno saranno ancora più pronti rispetto al 2015, e se riusciranno a non cadere nelle trappole reggiane, limitando lo score degli Hogs ad una cifra inferiore ai 24 punti potranno dire la loro sulla vittoria finale.
MATCHUP TO WATCH (BALCKBILLS BALL): BLACKBILLS WIDE RECIEVERS VS HOGS DEFENSIVE BACKS
Se c’è una cosa certa in una partita di football è quella che per vincere devi mettere punti sul tabellone. La prima cosa da evitare per i Blackbills, dunque, sarà quella di subire uno shoot out come quello due anni fa. L’attacco dei Blackbills è a mio avviso più completo e potente di quello che fu dei Blacks nel 2015, e credo quindi che fare punti sia più che possibile. L’arma in più dei piemontesi può essere il gioco di passaggio: nell’arsenale dei Blackbills c’è più di un’arma per far male agli Hogs, e mai come in questa partita potremmo prendere come assioma il detto che la miglior difesa è l’attacco: i rivolesi cercheranno di spingere fin da subito sull’acceleratore per andare in vantaggio e mettere anche solo un minimo gap tra sé e gli avversari. Se c’è infatti un limite nel sistema offensivo della Wing – è quello di non essere concepito per segnare punti velocemente o rincorrere l’avversario; giocare all’inseguimento potrebbe risultare un handicap insormontabile per gli Hogs. Sarà dunque determinante, soprattutto nelle battute iniziali, il duello tra i ricevitori piemontesi e i defensive backs emiliani.
PLAYERS TO WATCH: MATTEO ZUCCO (BALCKBILLS) E MARCO LAZZARETTI (HOGS)
Matteo Zucco è a mio avviso uno dei migliori ricevitori dell’intero panorama italiano: dotato di grande forza fisica e di un atletismo fuori dal comune, quando la palla è nelle sue mani il big play è sempre dietro l’angolo. I Blackbills ne sfruttano appieno tutti gli skills: oltre che da ricevitore puro, infatti, viene utilizzato anche come ritornatore negli special teams e come portatore di palla in alcuni giochi particolari in attacco. C’è chi dice che i piemontesi siano troppo “Zucco dipendenti”, ma di certo il buon Matteo riesce sempre a piazzare zampate importanti sulle patite pur essendo il sorvegliato speciale numero uno degli avversari. Al Silver Bowl una sua prestazione importante potrebbe significare titolo per i BlackBills.
Nella traduzione dall’inglese del termine Quarterback spesso si sente usare, ad esempio nei film, il termine “regista”. Sappiamo bene che non è propriamente corretto, ma nel caso di Marco Lazzaretti il termine calza più che a pennello.
La Wing – T, come ampiamente spiegato, può essere mortifera per le difese avversarie, ma affinchè risulti efficace è necessario che il quarterback esegua alla perfezione le finte richieste e legga la difesa avversaria in maniera corretta prima di dare palla al runningback di turno. Lazzaretti è diventato un master nell’interpretazione della posizione, e l’attacco degli Hogs si muove come un’orchestra della quale lui è il direttore.
Un’altra solida e precisa prestazione di Lazzaretti è imprescindibile per gli Hogs per riportare il titolo in Emilia.
WHO WILL WIN AND WHY
Se ci fossero anche nel football italiano le scommesse come negli States sono certo che i bookmakers aprirebbero i loro spread dando gli Hogs favoriti di almeno 10 punti, ma io credo che il gap tra le due squadre sia minore. Se i Blackbills riuscirssero nell’impresa di restare attaccati nel punteggio o addirittura essere avanti all’inizio del quarto quarto potrebbero anche fare il colpaccio. Ma resta un grande se, e se dovessi davvero spendere 5 euro per una puntata, li metterei sugli Hogs. Anche in questo caso, come nell’analisi fatta per il match del Nine Bowl, credo che la maggiore esperienza ed abitudine a partite importanti possa essere la discriminante finale per l’aggiudicazione del titolo, e gli Hogs ne hanno sicuramente più dei BlackBills.