Dario Aviano presenta la grande sfida tra Seamen e Rhinos di domani sera

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OVERVIEW
Per la prima volta nella storia del football in Italia sarà un derby a decidere il vincitore del tricolore. Quello di Milano è senza dubbio quello più sentito e con maggiore impatto sugli equilibri della Prima Divisione degli ultimi anni, e ha sempre riservato sorprese ed emozioni. I Rhinos sono imbattuti in Italia da più di due stagioni, ma furono proprio i Seamen gli ultimi a sconfiggerli, nella semifinale playoffs della stagione 2015.
Quella partita, decisa nel finale, fu il trampolino di lancio per il back to back dei Seamen che, sconfiggendo in finale i Panthers Parma, vinsero il loro secondo titolo consecutivo.
La stessa partita fu però anche quella che fece scattare un click nella dirigenza nero arancio, che decise di ingaggiare nella offseason successiva coach Chris Ault, allenatore dal passato quasi mitologico a livello della NCAA: secondo le stesse parole della Presidenza era infatti proprio un coach del suo livello il tassello mancante per raggiungere e superare i “cugini”.
Come i risultati abbiano corroborato la bontà della scelta è sotto gli occhi di tutti: i Rhinos 2016 furono autori della “perfect season”, culminata nella netta vittoria all’Italian Bowl di Cesena contro i Giants Bolzano, e nel 2017 è arrivata finora un’altra stagione senza macchia.
Nel derby dell’ultima regular reason i Rhinos si imposero per 26-10, in una partita in cui i Seamen restarono in gara fino alla fine del terzo quarto: da allora sono passati però più di tre mesi, che nel football sono un’eternità.
Tutto dunque può cambiare , e il XXXVII Italian Bowl è sicuramente tutto da vivere.

ABOUT THE SEAMEN
La stagione 2016 dei Seamen si è giocata su due fronti: oltre che al Campionato di Prima Divisione, infatti, i marinai hanno partecipato alla Big 6, una delle principali competizioni europee per club. Sicuramente parte delle loro energie sono state assorbite da questo impegno, nel quale tra l’altro, con la vittoria al primo turno contro i Berlin Rebels, hanno dimostrato che il football italiano si sta pian piano avvicinando ai livelli dei migliori nel continente, ma ovviamente non hanno mai perso di vista l’obiettivo principale, ovverosia riprendersi la supremazia cittadina nei confronti dei Rhinos.
Durante l’anno, come già detto, l’occasione di scalzare i Rhinos è sfumata, ma aldilà di quella partita e della sconfitta interna di misura patita ad opera dei Panthers Parma, i Seamen hanno sempre dato prova di avere un grande potenziale offensivo: 34,7 punti di media partita e oltre 300 yards sono sicuramente un bottino notevole. Nonostante questo però tra gli addetti ai lavori c’è stata spesso l’impressione che questo potenziale non fosse stato sfruttato a dovere, e i Seamen hanno ricevuto anche delle critiche per i troppi errori commessi in stagione dal reparto.
La semifinale di Parma però ha provato che quando i Seamen riescono a registrarsi posso essere letali. Sotto 20-3 all’half time, infatti, i ragazzi del Presidente Marco Mutti si sono resi protagonisti si una rimonta quasi epica nel secondo tempo, terminato 27-20 per i milanesi, che si sono così presi la rivincita della sconfitta di regular season e hanno scattato il biglietto per Vicenza.
A guardare le statistiche di squadra i Seamen hanno fatto una grande stagione. I marinai sono tra i primi del Campionato in quasi tutte le principali voci: secondo attacco per punti segnati, secondo attacco per yards totali, seconda difesa per yards concesse. Il problema è che al primo posto in tutte queste statistiche ci sono i Rhinos. Vicenza offre ai Seamen una grande opportunità di rivincita, ma sarà d’obbligo non concedere niente ai rivali: passaggi a vuoto come quelli avuti in diverse partite sia in regular season che nei playoffs contro i Rhinos si pagano a caro prezzo.

ABOUT THE RHINOS
Anche i Rhinos, come i Seamen, hanno disputato una stagione su due fronti: al Campionato di Prima Divisione i nero arancio hanno associato la partecipazione all’ EFL, dove sono arrivati a giocarsi la finale contro i Black Panthers di Thonon Les Bains. La sconfitta di misura ha sicuramente lasciato l’amaro in bocca ai milanesi, che però si sono forse anche tolti un “peso” dalle spalle: quello di continuare a giocare con il “mirino” di tutti puntato, come sempre capita alle squadre in striscia vincente come loro. La pressione in Italia però resta, ed il fatto che il mirino puntato questa volta sia quello dei Seamen non agevola.
Dopo la sconfitta europea i Rhinos sono tornati a concentrare le proprie energie sul Campionato, dove già prima avevano costruito un buon gap tra sé e gli avversari: già allora senza sconfitte e padroni della regular season, la corazzata guidata da Coach Ault ha anche potuto riabbracciare due giocatori importanti come Nicholas Ricciardulli, il runningback oriundo tra i principali artefici del successo 2016, e Samir El Negro, fortissimo uomo di linea offensiva che va a rinforzare un reparto già di per sé dominante e ben amalgamato.
Nella semifinale playoffs, dopo un avvio shock che ha visto i Giants Bolzano andare avanti 14-0, i Rhinos hanno ripreso il loro ritmo da rullo compressore, ed il 56-26 finale non lascia ombra di dubbi sulla supremazia nero arancio.
A Vicenza i favoriti restano loro, e probabilmente il nemico maggiore dei Rhinos, sarà retorico dirlo, ma secondo me è così, sono i Rhinos stessi. Se in grado di giocare la loro partita come fosse una qualunque altra, eliminando le pressioni esterne, il “repeat” è alla portata di mano. Se viceversa l’ansia del “dover vincere” dovesse assalire i rinoceronti i Seamen potrebbero anche piazzare il colpaccio.

MATCHUP TO WATCH (SEAMEN BALL): SEAMEN RUNNING GAME VS RHINOS FRONT SEVEN
Come detto i Seamen sono una squadra dal grande potenziale offensivo, completa in tutti i reparti. Sicuramente, però, è il gioco di passaggio quello in cui i marinai riescono ad ottenere i migliori risultati: lo “Zar” Luke Zahradka è uno dei migliori quarterback del campionato, e la sua batteria di ricevitori è di tutto rispetto. Al solito Stefano Di Tunisi, autore di un’ottima stagione, e dei sempre preziosi Isamil Lamamra, Gianluca Sorteni e Filippo Fiammenghi si è aggiunta un’intesa che è andata migliorando con il passare della stagione con il ricevitore statunitense Reece Horn, grande protagonista durante i playoffs. Molto probabilmente Mutti riuscirà anche a riportare in Italia, proprio per l’Italian Bowl, anche Gianluca Santagostino, da due anni in Messico. Il potenziale aereo dei Seamen è dunque di altissimo livello.
Per poter innescare le sue “armi letali”, però, Zahradka ha bisogno che la sua squadra riesca a mostrare un running game in grado quanto meno di tenere “onesta” la difesa dei Rhinos: le statistiche della partita di regular season, in cui i Seamen riuscirono a guadagnare sul gioco di corsa la miseria di 32 yards, sono indicative del risultato finale. I Rhinos sono la migliore difesa del campionato, e vanno attaccati nel cuore della loro retroguardia: senza un running game efficace la secondaria nero arancio potrà avere vita facile, anche contro i forti ricevitori dei Seamen.
Portare il numero di corse totali nella partita ad almeno 22/23, contro le sole 15 dell’incontro di regular season, contribuirebbe inoltre a togliere gran parte della pressione su Zahradka, che ha dimostrato più volte di risultare molto più “umano” si quanto dicano le sue statistiche quando messo in difficoltà dalle linee di difesa avversarie. Anche sul gioco di corsa le armi a disposizione dei Seamen ci sono, perché il duo formato da Mattia Binda e Danilo Bonaparte è uno dei migliori in Italia: il successo che riusciranno ad avere contro Roman Vikhnin & co., soprattutto nei primi e secondi down di ogni drive, sarà la chiave del gioco dei Seamen.
Non mi stupirei se i Seamen, nel tentativo di migliorare il loro gioco di corsa, riportassero in auge quella “diamond formation” che negli anni passati ha permesso loro di conseguire molti successi, anche se autori e registi non sono più gli stessi.

MATCHUP TO WATCH (RHINOS BALL): WAR IN THE TRENCHES
Difficile dire quale settore del gioco offensivo dei Rhinos funzioni meglio: statisticamente è il gioco di corsa a risultare più efficace, ancor più dopo il rientro di Ricciardulli, ma questo è dato più per la filosofia offensiva che coach Ault ha instaurato nel team che non per reali capacità: se c’è da mettere la palla per aria infatti anche TJ Pryor, come Zahradka, può contare su ricevitori di altissimo livello. L’ex Panthers Tommaso Finadri, Gabriele Arioli, Giacomo Bonanno e Tommaso Pozzebon, solo per citare i più utilizzati, potrebbero tutti tranquillamente essere dei “go to guy” se giocassero altrove.
Quando ce ne è stata la necessità, i Rhinos hanno dimostrato di poter risolvere le partite anche con il loro gioco aereo, come le partite giocate a livello europeo hanno dimostrato.
Per i Seamen dunque è impossibile concentrarsi su un singolo giocatore o su una singola fase del gioco.
Quel che è certo, però, al di là delle capacità dei singoli, è che il successo del gioco offensivo dei Rhinos passa tutto attraverso il lavoro della linea d’attacco. Il reparto è a mio avviso il migliore d’Italia, e anche a Vicenza vorrà fin da subito imporre la propria volontà sulla partita, aprendo varchi per Ricciardulli & Co. e lasciando a Pryor il tempo utile per sviluppare i giochi di lancio o mettersi in moto personalmente.
Quello che devono fare i Seamen per riuscire a contenere e limitare il più possibile l’attacco dei Rhinos è vincere la “guerra” tra le linee. Se Matteo Pegoraro, Lorenzo Dalle Piagge & Co. riuscissero a vincere i rispettivi duelli, chiudendo bene i buchi sulle corse (agevolando il lavoro dei linebackers), e riuscissero inoltre a mettere pressione a Pryor “invitandolo” a risolvere i giochi da sé allora le speranze dei marinai di detronizzare i cugini aumenterebbero non poco. Mi aspetto, in questo senso, che il coaching staff dei Seamen abbia lavorato molto sulla cosiddetta “disguise”, il fare cioè in modo che la linea d’attacco ed il quarterback non abbiano troppi punti di riferimento in lettura pre-snap. Il variare spesso fronte difensivo, creare una combinazione di blitz sempre differenti, spostare frequentemente la posizione delle safety prima dello snap potrebbero servire a creare confusione nei Rhinos, che se al contrario dovessero giocare contro una difesa “base” avrebbero secondo me vita troppo facile.

PLAYERS TO WATCH: STEFANO DI TUNISI (SEAMEN) E GIUSEPPE DELLA VECCHIA (RHINOS)
L’MVP dell’Italian Bowl 2015 è uno dei giocatori più determinanti dei Seamen: ottimo ricevitore, in grado di mettere a segno giocate spettacolari e big plays, ottimo kicker (probabilmente al momento il migliore in Italia), giocatore di grande continuità ed affidabilità, Stefano Di Tunisi è stato fin dall’avvio di stagione uno dei “migliori amici” di Zahradka, anche quando l’import Horn faticava ad entrare nei meccanismi offensivi dei Seamen. Di Tunisi è sinonimo di punti, e i marinai dovranno metterne tanti per battere i cugini Rhinos.
Un’altra “giornata in ufficio” per Di Tunisi è quanto di meglio i tifosi dei Seamen possano sperare a Vicenza, e sono certo che “Ditu” non tradirà le attese.
Proprio nel derby di regular season Giuseppe Della Vecchia fu autore di un intercetto, tra l’altro immortalato in uno dei più bei scatti sui campi di sempre a mia memoria, che potrebbe essere preso dai coach delle secondarie per farne un filmato didattico su come si esegue la perfetta copertura. Velocità di reazione, gioco di piedi e mantenimento del contatto con il ricevitore, istinto e prontezza nel girarsi verso la palla al momento giusto, astuzia e skills atletici per mantenere una posizione migliore e vincere la contesa con il ricevitore avversario per lo sferoide prolato: in quel gioco c’è quello che gli americani chiamano il “complete package”. I Seamen cercheranno come detto di stabilizzare il gioco di corsa, ma la loro arma migliore resta quello di passaggio: la prestazione dei cornerbacks Rhinos sarà determinante, e se Dalla Vecchia riuscisse nell’impresa di ripetere il gesto del derby disputato in stagione questo potrebbe anche essere il gioco decisivo. Io mi aspetto un derby tirato, una partita in cui i turnovers potranno fare la differenza, e Dalla Vecchia è sicuramente uno dei maggiori indiziati tra gli uomini in campo per metterne a segno uno.

WHO WILL WIN AND WHY
Lo ho già detto e lo ripeto, non mi piace fare pronostici, ma per queste finali, anche sulla base delle mie personalissime idee ed analisi, è giusto sbilanciarsi, a maggior ragione sulla Finale, quella con la F maiuscola.
Io sono convinto che i Rhinos, consapevoli della loro forza, giochino la loro partita, esattamente come fosse qualunque altra, mentre i Seamen avranno sicuramente preparato per Vicenza qualcosa di nuovo, mai visto dai cugini, nella speranza che il fattore sorpresa possa ridurre il gap che almeno in partenza c’è.
Quello che però farà sì che i Seamen giocheranno una gran partita non saranno solo gli schemi e le strategie, ma soprattutto l’orgoglio e le qualità dei giocatori: io prevedo un Italian Bowl finalmente tirato e punto a punto, in cui gli spettatori resteranno incollati al seggiolino fino all’ultimo. Quando l’arbirto alzerà la palla al cielo, decretando la fine di un’altra grande stagione di football, però, vedo ancora il cielo tingersi di nero arancio, come l’anno scorso a Cesena…

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